Tre haiku di Hakubunji Inoue

我講義軍靴の音にたゝかれたり
waga kōgi gunka no oto ni tatakaretari

continuano a battere
durante le mie lezioni:
stivali militari

Da: Shiteki nashonarizumu, Tomioka shobō, 1986, p. 142

往く人の母は埋もれぬ日の丸に
yuku hito no haha wa umorenu hinomaru ni

la madre
di chi è andato al fronte
nascosta dalle bandiere

Da: showahaiku.exblog.jp

遠雷や蝶光り飛ぶ湖の上
enrai ya chō hikari tobu mizūmi no ue

tuono in lontananza –
il bagliore di una farfalla
che si libra sul lago

Ivi

Traduzioni dal giapponese di Luca Cenisi

Hakubunji Inoue (1904-1946) è stato un poeta giapponese originario di Tsuruga (prefettura di Fukui). Laureatosi in filosofia nel 1928, insegnò presso le università di Kansai e Ritsumeikan. Si avvicinò alla poesia haiku durante gli anni del liceo, comparendo in diverse riviste tra cui Hototogisu ホトトギス. Membro attivo del ‘Nuovo haiku emergente’ (shinkō haiku undō 新興俳句運動), fondò, insieme ad altri poeti dell’epoca, la rivista Kyōdai 京大 nel 1933. Venne mandato al fronte all’età di 42 anni, morendo subito dopo essere stato catturato dalle forze sovietiche. I suoi scritti – caratterizzati da una marcata elasticità espressiva e dalla presenza discontinua di un riferimento stagionale – si legano principalmente a tematiche sociali relative al periodo della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1981 la Nagata shobō diede alle stampe il libro Inoue Hakubunji ishū 井上白文地遺集, raccolta dei principali scritti di questo autore ancora quasi del tutto sconosciuto in Italia.

Immagine: Fiori e farfalle (anonimo, 1910 circa)

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