più chiari i giorni
mentre in strada scurisce
l’ultima neve
campo di fiori –
la mano che si abbassa
poi la trattengo Leggi tutto “Cinque haiku di Oscar Luparia”
più chiari i giorni
mentre in strada scurisce
l’ultima neve
campo di fiori –
la mano che si abbassa
poi la trattengo Leggi tutto “Cinque haiku di Oscar Luparia”
Per George Steiner, critico e saggista francese, tradurre non è solo un processo letterario di tipo traspositivo, quanto una vera e propria “esperienza esistenziale” (Après Babel, 1975). È innegabile, infatti, che il confronto con un testo straniero – ancor più se poetico – richiede una sensibilità particolare nell’approcciarsi allo stesso e la ricerca di una forma che, per quanto possibile, ne riesca a preservare il senso, pur con fisiologiche perdite sui fronti metrico, ritmico e in certi casi semantico.
Il legame che si viene a creare con lo scritto è per molti versi intimo e viscerale, e la versione che ne è frutto è nondimeno l’esito di un processo che, al di là delle competenze tecniche di decodifica, coinvolge il sentimento personale di chi traduce, dando vita così ad un’opera dotata a sua volta di dignità letteraria(1).
In tale contesto lo haiku 俳句 non fa eccezione. La sua estrema brevità, sebbene facilmente equivocabile ed interpretabile come “semplicità” espressiva, tende all’opposto a rendere conto al traduttore di una serie di limiti pressoché invalicabili. Leggi tutto “Metodologia e limiti nel tradurre gli haiku”
たてよこに富士伸びてゐる夏野かな
tateyoko ni Fuji nobite iru natsuno kana
il monte Fuji
si stende in lungo e in largo –
campi d’estate
Da: Josei sakka shirīzu, Vol. 24, Kadokawa Shoten, 1999, p. 163
海わたる魂ひとつ夜の秋
umi wataru tamashii hitotsu yoru no aki
uno spirito
attraversa il mare:
notte d’autunno
Da: Haiku, Vol. 51, Kadokawa Shoten, 2002, p. 83 Leggi tutto “Cinque haiku di Nobuko Katsura”
Vento dal mare
Si parlano gli ulivi
del bosco vecchio Leggi tutto “Tre haiku di Livia Cesarin”
Domenica 7 aprile, presso Villa Correr Dolfin di Porcia, si è tenuta la seconda edizione del Festival della Letteratura Verde, curato da Alessandro Canzian e Maria Milena Priviero.
L’evento, aperto alle ore 10.00 con i saluti istituzionali del sindaco Giuseppe Gaiarin, di Fiorella Pregarz (Pro Loco Porcia) e del comitato organizzatore del festival, è proseguito per l’intera giornata, alternando reading poetici, conferenze e presentazioni di libri. Leggi tutto “Il Festival della Letteratura Verde”
Nello haiku tradizionale è piuttosto facile imbattersi in componimenti che fanno uso dell’onomatopea. Quest’ultima – anche detta fonosimbolo – consiste, com’è noto, in elementi lessicali (cioè parole o gruppi di parole) volti a riprodurre foneticamente un dato elemento o azione (ad esempio, tic-tac, bau bau).
Reginald Horace Blyth (1898-1964), nel primo volume della sua opera magna intitolata semplicemente Haiku¹, parla proprio del ricorso all’onomatopea da parte di grandi maestri del passato, distinguendo tra tre macro-categorie:
女一人目覚めてのぞく螢籠
onna hitori mezamete nozoku hotaru kago
una donna sola
destandosi sbircia nella scatola
delle lucciole
初鴉波高ければ高く飛び
hatsugarasu nami takakereba takaku tobi
il primo corvo –
se si alzano le onde
innalza il volo Leggi tutto “Cinque haiku di Suzuki Masajo”
Sabato 30 marzo alle ore 18.00, nella splendida cornice del “Salone d’Onore” di Palazzo Ragazzoni a Sacile (PN), si è tenuto l’incontro La poesia haiku, evento ufficiale del programma della “Settimana della cultura 2019” sostenuto dall’Assessorato alla cultura della Città di Sacile e dal Lions Club e che ha vantato il patrocinio della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e del Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo. Leggi tutto “La poesia haiku a Palazzo Ragazzoni”
雪解やせせらぎの音緩みたり
yukidoke ya seseragi no oto yurumi tari
disgelo –
il suono del torrente
s’ammorbidisce
初虹や野辺の地蔵に花供へ
hatsu niji ya nobe no jizō ni hana sonae
primo arcobaleno –
l’offerta dei fiori
al Jizō dei campi Leggi tutto “Cinque haiku di Mayumi Itoh”