Q: Buongiorno. Ho letto che nella poesia haiku l’impersonalità è essenziale, ossia il non ricorrere a riferimenti relativi al poeta, come ad esempio i pronomi. Personalmente non sono d’accordo, perché anche i grandi Maestri del passato li hanno usati (efficacemente, direi). Mi piacerebbe sentire il suo parere. Leggi tutto “Il soggetto nella poesia haiku”
La densità dell’ombra
Recensione della raccolta Fango di strada di Çlirim Muça, Albalibri Editore, 2010, pp. 166, Euro 12,00.
Fango di strada è una corposa raccolta di haiku dell’editore, poeta e scrittore di origine albanese Çlirim Muça. Essa consta infatti, di 145 componimenti¹, suddivisi in quattro sezioni (una per ciascuna stagione) e presentati al lettore in altrettante lingue: italiano, albanese, inglese e tedesco.
L’opera vanta inoltre una breve ma interessante nota introduttiva del poeta giapponese Ban’ya Natsuishi (Aioi, 1955) ed una prefazione di Pietro Tartamella, fondatore e Presidente dell’Associazione Cascina Macondo.
Gli scritti che compongono la silloge si caratterizzano per l’adozione di un registro espressivo asciutto e privo di artifici (kanso 簡素), capace di suggerire al lettore una pluralità di esiti interpretativi grazie all’elasticità poetica del dettato che, partendo dalla parola scritta, si dipana in infinite direzioni proprio in virtù dell’assenza di un unico indirizzo semantico. Leggi tutto “La densità dell’ombra”
Cinque haiku sui fulmini
稲妻や闇の方行く五位の声
inazuma ya yami no kata yuku goi no koe
un fulmine –
il verso della nitticora
penetra l’oscurità
Matsuo Bashō (1644-1694)
稲妻や昨日は東今日は西
inazuma ya kinō wa azuma kyō wa nishi
il fulmine –
ieri a Est
oggi ad Ovest
Takarai Kikaku (1661-1707) Leggi tutto “Cinque haiku sui fulmini”
Metodologia e limiti del tradurre gli haiku
Per George Steiner, critico e saggista francese, tradurre non è solo un processo letterario di tipo traspositivo, quanto una vera e propria “esperienza esistenziale” (Après Babel, 1975). È innegabile, infatti, che il confronto con un testo straniero – ancor più se poetico – richiede una sensibilità particolare nell’approcciarsi allo stesso e la ricerca di una forma che, per quanto possibile, ne riesca a preservare il senso, pur con fisiologiche perdite sui fronti metrico, ritmico e in certi casi semantico.
Il legame che si viene a creare con lo scritto è per molti versi intimo e viscerale, e la versione che ne è frutto è nondimeno l’esito di un processo che, al di là delle competenze tecniche di decodifica, coinvolge il sentimento personale di chi traduce, dando vita così ad un’opera dotata a sua volta di dignità letteraria(1).
In tale contesto lo haiku 俳句 non fa eccezione. La sua estrema brevità, sebbene facilmente equivocabile ed interpretabile come “semplicità” espressiva, tende all’opposto a rendere conto al traduttore di una serie di limiti pressoché invalicabili. Leggi tutto “Metodologia e limiti del tradurre gli haiku”
Cinque haiku di Murakami Kijō
春の夜や灯を囲み居る盲者達
haru no yo ya hi o kakomitaru mōsha-tachi
sera di primavera –
i ciechi si stringono
intorno alla torcia
冬蜂の死にどころなく歩きけり
fuyu-hachi no shini-dokoro naku aruki keri
l’ape invernale
senza un posto dove morire,
cammina… Leggi tutto “Cinque haiku di Murakami Kijō”
Cinque haiku sulla neve
初雪や水仙の葉のたわむ迄
hatsuyuki ya suisen no ha no tawamu made
la prima neve –
quanto basta per piegare
le foglie di narciso
Matsuo Bashō (1644-1694)
野に山に動くものなし雪の朝
no ni yama ni ugoku mono nashi yuki no asa
niente si muove
sui campi e sui monti –
mattino di neve
Fukuda Chiyo-ni (1703-1775) Leggi tutto “Cinque haiku sulla neve”
Cinque haiku di Takahama Kyoshi
春の浜大いなる輪が画いてある
haru no hama ōinaru wa ga kaitearu
spiaggia primaverile –
vi è tracciato
un grande cerchio
竹林に 黄なる春日を 仰ぎけり
chikurin ni ki naru haruhi wo aogikeri
nel boschetto di bambù
volgo lo sguardo
al giallo della primavera Leggi tutto “Cinque haiku di Takahama Kyoshi”
Le diverse modalità di approccio di fronte alla morte attraverso la poesia in Oriente e in Occidente
Approfondimento a cura di Antonio Sacco
In questo intervento si prende in esame come l’Oriente e l’Occidente si siano rapportati alla morte attraverso la poesia. Vengono presi in esame i jisei giapponesi e i sijo coreani per l’Oriente e l’epitaffio, l’elegia latina e i versi liberi per l’Occidente. Dallo studio di tali componimenti emergerà una chiara visione della concezione orientale della morte, influenzata dal buddhismo Zen e dal taoismo, e della concezione occidentale del fine vita. Tenteremo di dare risposta al quesito “può la poesia aiutarci nel momento del trapasso?”, tenendo in mente che, nonostante sia un momento estremamente delicato e intimo, dalle poesie di addio al mondo possono emergere – trasversalmente da Oriente ad Occidente – i più disparati stati d’animo perché, nella sua essenza, l’essere umano è mosso dagli stessi moti interiori innanzi all’ultimo atto della propria vita.
un nuovo autunno –
nascono altri colori
da foglie morte
Antonio Sacco Leggi tutto “Le diverse modalità di approccio di fronte alla morte attraverso la poesia in Oriente e in Occidente”
Cinque haiku di Natsume Sōseki
旅にやむ夜寒心や世 は情け
tabi ni yamu yozamu kokoro ya yo wa nasake
malato in viaggio,
sento una gelida notte –
la pietà del mondo
天の河消ゆるか夢の覚束な
ama no kawa keyuru ka yume no obotsukana
s’è forse spenta
la Via lattea?
Un sogno effimero Leggi tutto “Cinque haiku di Natsume Sōseki”