Cinque haiku natalizi

聖樹灯り水の如くに月夜かな
seiju tomori mizu no gotoku ni tsukiyo kana

luci dell’albero di Natale –
la notte di luna
simile all’acqua…

Dakotsu Īda (1885-1962)

Da: Gendai bungaku taikei, Vol. 69, 1963, p. 169

クリスマス胡桃の樹肌あたたかに
Kurisumasu kurumi no kihada atataka ni

Natale –
resta il calore
nella corteccia del noce

Mitsuhashi Takajo (1899-1972)

Da: Gendai hyaku meikushū, Tokyo Shiki Shuppan, 2004, p. 136

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Cinque haiku di Usuda Arō

くらきより浪寄せて来る浜納涼
kuraki yori nami yosetekuru hama nōryō

dall’oscurità
s’avvicinano le onde –
sera fresca sulla spiaggia

Da: Haiku dai saijiki, Kadokawa Shoten, 2006, p. 201

白れむに夕日の金の滴れり
hakuremu ni yūhi no kin no shitatareri

l’oro del tramonto
gocciola sul candore
delle magnolie…

Da: Gendai kushū, Chikuma Shobō, 1973, p. 270 Leggi tutto “Cinque haiku di Usuda Arō”

Ombre pulviscolari

Recensione della raccolta di haiku Auschwitz e simili di Toni Piccini (Red Moon Press, 2018, pp. 110, $ 20,00 – o € 15,00 se richiesto all’autore).

Auschwitz e simili è l’ultima raccolta di haiku di Toni Piccini, edita dalla Red Moon Press di Jim Kacian in quadruplice lingua (italiano, inglese, ebraico e tedesco); l’opera segue di quattro anni l’uscita di No Password (Terra d’Ulivi, 2014), inanellandosi stilisticamente a quest’ultima ma distanziandovisi, al contempo, significativamente per la complessità e delicatezza delle tematiche affrontate, ossia la vita (o, meglio, la morte) nei campi di concentramento nazisti.
«Vi sono immagini figlie della mia penna […] ed altre connesse a realtà storicamente documentate», precisa l’autore nella sua Introduzione, evidenziando peraltro la presenza di (poche ma essenziali) note a piè di libro che accompagnano il lettore in questo cammino di verità terribile ma necessario. Leggi tutto “Ombre pulviscolari”

Epifanie del quotidiano

Breve nota di lettura di Matteo Contrini (co-fondatore della rivista Yoisho, laureato in Lingue e Culture dell’Asia Orientale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia) a Selezione naturale di Luca Cenisi (La Ruota Edizioni, 2018).

Ciò che più mi è piaciuto della raccolta è il fatto che l’autore abbia saputo ricorrere a elementi estetici tipici giapponesi e attualizzarli per descrivere il suo mondo individuale. Nei componimenti ho trovato più chiavi di lettura, da quella naturalistica a quelle filosofica e psicologica, senza che l’una escludesse le altre, grazie a un sottile gioco di accostamenti tra antico e contemporaneo, effimero e sempiterno, modesto e sensazionale. Da Shiki in avanti gli haiku vengono letti in chiave Zen, come la manifestazione di una pace raggiunta, ma i suoi scritti, invece, danno l’idea che le epifanie date dall’ambiente naturale in cui vive e contempla, siano il frutto di un turbamento interiore che solo con la scrittura riesce ad esorcizzare. Leggi tutto “Epifanie del quotidiano”

Cinque haiku di Ozaki Hōsai

月夜戻りて長い手紙を書き出す
tsukiyo modorite nagai tegami o kakidasu

notte di luna –
rincasato, inizio a scrivere
una lunga lettera

Da: Bungaku no niji tatsu michi, Fujishoten, 1990, p. 332

雨の日は御灯ともし一人居る
ame no hi wa gohitomoshi hitori iru

giorno di pioggia:
resto da solo
alla luce della torcia

Da: Tōkō no rakugaki, Shunjū-sha, 1966, p. 32 Leggi tutto “Cinque haiku di Ozaki Hōsai”

Su fili di neve

Commento critico allo haiku di Maria Carmela, pubblicato sulla pagina Facebook del Gruppo di studio sullo haiku il 17 novembre 2018.

neve d’autunno –
sul vecchio telaio un ragno
intreccia i fili

Questo haiku di Maria Carmela si caratterizza per il ricorso ad un lessico semplice e mai pretestuoso, che contribuisce a rendere ancor più chiara e coinvolgente la giustapposizione (toriawase 取り合わせ) tra le due immagini presentate.
La prima neve del rigo d’esordio esalta, così, un fascino sobrio e malinconico, recuperando tanto lo spirito classico del sabi 寂 (la bellezza di ciò che è “patinato” dal tempo) quanto una dimensione di solitaria contemplazione (wabi 侘び).
L’“irregolarità” (fukinsei 不均斉) delle forme, direttrice particolarmente ricorrente in queste costruzioni poetiche, cede tuttavia il passo ad una visione più “omogenea” e regolare, alle naturali geometrie della tela di un ragno che, con paziente perizia, dà compimento al proprio lavoro. Leggi tutto “Su fili di neve”

Si oscura il mare: kasen renga

Di seguito presento la celebre kasen renga 歌仙連歌 (“renga di 36 stanze”) Umi kurete 海くれて (“Si oscura il mare”), composta nel 1684 da Matsuo Bashō (1644-1694) insieme a Hayashi Tōyō 林桐葉 (?-1712), Hozumi Tōtō 穂積東藤 (?-?) e Kōzan 工山 (?-?), da me tradotta.

I
海くれて鴨の聲ほのかに白し
umi kurete kamo no koe honokani shiroshi

si oscura il mare:
la voce delle anatre
di un indistinto candore…

Bashō Leggi tutto “Si oscura il mare: kasen renga”