Cinque haiku di Nakamura Teijo

梅干して人は日陰にかくれけり
ume hoshite hito wa hikage ni kakurekeri

pruni secchi –
qualcuno si nasconde
nell’ombra

Da: T. Nakamura, Nakamura Teijo: Teijo jigazō, Nihon tosho sentā, p. 59

ヒヤシンス犬聞いてゐしわかるらし
hiyashinsu inu kiite ishi wakaru rashi

giacinti –
se parlo con il cane
sembra capirmi

Ivi, p. 88

春宵や駅の時計の五分経ち
shunshō ya eki no tokei no gofun tachi

sera di primavera –
sull’orologio della stazione
passano cinque minuti

Ivi, p. 107

とどまればあたりにふゆる蜻蛉かな
todomareba atari ni fuyuru tonbo kana

se mi fermo
ne vengo circondata:
libellule

Ivi, p. 329

外にも出よ触るるばかりに春の月
to ni mo deyo fururu bakari ni haru no tsuki

usciamo
solo per toccare
la luna di primavera

Ivi, p. 335

Traduzioni dal giapponese di Luca Cenisi

Nakamura Teijo (1900-1988) è stata una poetessa giapponese originaria di Kumamoto. Grande estimatrice di Sugita Hisajo (1890-1946), si avvicinò alla poesia haiku nel 1918. Sposatasi nel 1920, si trasferì in diverse città a causa del lavoro del marito, stabilendosi definitivamente a Tokyo. Nel 1934 entrò a far parte del Gruppo Hototogisu ホトトギス e, nel 1940, pubblicò la sua prima raccolta poetica, intitolata Shunsetsu 春雪 (‘Neve di primavera’). Nel 1947 lanciò e diresse la rivista Kazabana 風花.

Foto: Nakamura Teijo, Asahi Shinbun-sha, 4 febbraio 1948

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