暖簾の奥ものふかし北の梅
nōren no oku monofukashi kita no ume
oltre la tenda
un mistero insondabile –
pruni del Nord
鼻紙の間にしをるるすみれかな
hanagami no ai ni shioruru sumire kana
nel fazzoletto
è ormai avvizzita
una viola Leggi tutto “Cinque haiku di Shiba Sonome”
暖簾の奥ものふかし北の梅
nōren no oku monofukashi kita no ume
oltre la tenda
un mistero insondabile –
pruni del Nord
鼻紙の間にしをるるすみれかな
hanagami no ai ni shioruru sumire kana
nel fazzoletto
è ormai avvizzita
una viola Leggi tutto “Cinque haiku di Shiba Sonome”
ものいはず客と亭主と白菊と
mono iwazu kyaku to teishu to shiragiku to
senza dire niente
l’ospite, il padrone
e un crisantemo bianco
灯火を見れは風あり夜の雪
tomoshibi o mireba kaze ari yoru no yuki
attraverso la torcia
posso vedere il vento –
neve notturna Leggi tutto “Cinque haiku di Ōshima Ryōta”
秋たつや水をへだてて松のかげ
aki tatsu ya mizu o hedatete matsu no kage
giunge l’autunno –
è l’acqua a separare
l’ombra dei pini
猫の子に嗅れて居るや蝸牛
neko no ko ni kagarete iru ya katatsumuri
viene fiutata
dal cucciolo di gatto:
una lumaca Leggi tutto “Cinque haiku di Shīnomoto Saimaro”
秋立つや店にころびし土人形
aki tatsu ya mise ni korobishi tsuchi ningyō
arriva l’autunno –
nel negozio una bambola
caduta a terra
月の夜や石に登りて啼く蛙
tsuki no yo ya ishi ni noborite naku kawazu
notte di luna –
gracida una rana
salita sulla roccia Leggi tutto “Cinque haiku di Takakuwa Rankō”
石女の雛かしづくぞ哀れなる
umazume no hina kashizuku zo aware naru
ah… una donna
che non può avere figli
cura una bambola
一葉散る咄ひとはちる風の上
hito ha chiru totsu hito ha chiru kaze no ue
cade una foglia…
ecco! Ne cade un’altra
spinta dal vento Leggi tutto “Cinque haiku di Hattori Ransetsu”
花の雲鐘は上野か浅草か
hana no kumo kane wa Ueno ka Asakusa ka
SPESSEZZA D’ALBERI FIORITI
Una nuvola strana
di fior sulla lontana
pendice s’è diffusa.
Suona. Ma è la campana
d’Uèno o d’Asakusa?
tr. Mario Chini
nuvola di fiori –
la campana che suona
è di Ueno o di Asakusa?
tr. Luca Cenisi
Leggi tutto “Matsuo Bashō letto da Mario Chini e da Luca Cenisi”夕日影町中に飛こてふ哉
yūhi kage machi naka ni tobu kochō kana
luci del tramonto –
una farfalla vola
nella città
鐘ひとつ賣れぬ日はなし江戸の春
kane hitotsu urenu hi wa nashi Edo no haru
ogni giorno
una campana venduta –
primavera di Edo
里古りて柿の木持たぬ家もなし
sato furite kaki no ki motanu ie mo nashi
vecchio villaggio –
non c’è casa che non abbia
un albero di cachi
死にもせぬ旅寝のとこよ秋の暮れ
shi ni mo senu tabine no toko yo aki no kure
ancora vivo,
pernotto in viaggio –
tramonto d’autunno Leggi tutto “Cinque haiku autunnali di Matsuo Bashō”
Alla parola “haiku” un numero sempre maggiore di persone associa oggi, quasi pacificamente, la definizione di un genere poetico di origine giapponese, composto da diciassette sillabe e tre versi (secondo lo schema 5-7-5) e derivato dal cosiddetto hokku 発句, la prima stanza di una forma letteraria più antica, a carattere collaborativo, detta renga 連歌 (“poesia legata”).
Pochi sanno, invece, che per comporre un buon haiku è necessario applicare altri canoni di forma e di “contenuto”, in primis la presenza di un riferimento stagionale o kigo 季語 (dal giapponese, letteralmente, “parola della stagione”), ossia quel termine/espressione che, direttamente od indirettamente, permetta di identificare il periodo dell’anno in cui lo scritto è stato composto o al quale il medesimo fa riferimento, come nell’opera che segue:
shiromomo ya tsubomi urumeru eda no sori
un pesco bianco:
la curva del ramo
rapita dai fiori
Ryūnosuke Akutagawa (1892-1927) Leggi tutto “Lo haiku. Un primo approccio estetico”