Il riferimento stagionale nella poesia breve tanka

Q: Caro Luca, quale legame esiste tra stagionalità e poetica nella tanka?

R: La poesia (waka和歌) non solo come mezzo di espressione dell’emotività individuale, ma anche come “professione”, si è sviluppata a partire dalla metà del VII secolo, coinvolgendo membri della famiglia imperiale e personalità di spicco di Corte. Le tematiche principali erano l’amore e la natura, anche se questa, specie all’inizio, era una sorta di “proiezione” dei sentimenti del poeta o un mezzo di mediazione tra spinte emotive contrastanti. Leggi tutto “Il riferimento stagionale nella poesia breve tanka”

Gli haiku all’Università di Princeton

Haiku(s) by Princetonians è una raccolta di haiku scritti durante l’Anno Accademico 2018-2019 dagli studenti della Facoltà di Studi dell’Asia Orientale dell’Università di Princeton, guidati dalla professoressa Mayumi Itoh. Le opere, composte in giapponese e successivamente tradotte in inglese, coprono le quattro stagioni e sono intervallate da foto naturalistiche scattate dalla stessa Itoh.
Di seguito propongo una personale selezione di cinque haiku tra quelli più significativi, rinviando alla lettura completa del libro per ulteriori approfondimenti.
Le traduzioni in italiano sono state prodotte da me partendo direttamente dall’originale giapponese, senza dunque considerare l’adattamento inglese.

朝光や椿のように咲く笑顔
chōkō ya tsubaki no yō ni saku egao

luce del mattino –
come una camelia in fiore
il mio sorriso

Natalie Diaz

月光や辞書と教科書秋浴びる
gekkō ya jisho to kyōkasho aki abiru

chiaro di luna –
il libro e il dizionario
bagnati dall’autunno

Stephen Yan

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Albicocca: uno haibun di Andrea Cecon

Questo è sicuramente il più piccolo monaco buddista che abbia mai visto. Quanto entra da solo nella stanza per un controllo audiometrico, lo faccio accomodare sorridendogli. Rasato a zero nel suo saio color porpora, non apre bocca per tutto il tempo: avrà tra i sei e i sette anni.
Con dei piccoli cenni dà le risposte adeguate durante l’esame ed infine viene certificata l’assenza di una ipoacusia. Probabilmente è stato mandato qui da qualche monaco di rango superiore. A fine esame, mi congratulo con lui in inglese e gli comunico che non ci sono problemi, ma lui continua a non parlare osservando la massima serietà e compostezza. Forse non parla inglese.
Su di un angolo del tavolo, vedo il cartoccio che il dr Namgyal ha lasciato a me e ai miei colleghi, pieno di albicocche secche provenienti dal suo albero: la loro dolcezza è irresistibile. Leggi tutto “Albicocca: uno haibun di Andrea Cecon”

Miyabi: eleganza e poetica

Miyabi 雅 (‘eleganza’ o ‘raffinatezza’) è un ideale estetico diametralmente opposto a tutto ciò che è volgare, crudo e grezzo, ed evoca un senso di grazia e armonia espressiva.
Legato in particolare al mono no aware 物の哀れ, ossia alla capacità del poeta di lasciarsi “attraversare” dalle cose del mondo (principio che, tuttavia, si rivolge agli aspetti intimi e interiori del poeta, e non agli atteggiamenti formali come il miyabi), ha trovato nell’epoca Heian (794-1185) il periodo di maggior sviluppo, trasformandolo in un elemento “classista”, posto che solo le fasce sociali più elevate (in particolare, i cortigiani) ritenevano di poterne cogliere appieno ogni sfumatura, tanto essere definito come un vero e proprio ideale culturale aristocratico.
Esprimono degnamente il concetto di miyabi, ad esempio, i rami costellati da fiori di pruno, il tenue profumo di un legno raro, un’essenza ricercata o le eleganti sfumature cromatiche di una veste(1). Leggi tutto “Miyabi: eleganza e poetica”