La mia Caporetto, di Andrea Cecon

La più breve visita a Kobarid che abbia mai fatto. L’intento era di vedere il museo della Grande Guerra, ma non avevo fatto i conti con la mia disabilità: l’esibizione è quasi tutta collocata ai piani alti del museo e ci sono parecchie scale. L’età dell’edificio non permette la realizzazione di un ascensore.

fredda giornata
ammirando un luogo
che non raggiungo

L’impiegata del museo, al nostro arrivo, mi comunica che se le mando una e-mail in anticipo, riesce a trovare una soluzione per me e che comunque oggi c’è una piccola mostra al pian terreno, insieme alla possibilità di vedere un cortometraggio sugli eventi bellici in zona, della durata di circa venti minuti: accetto di buon grado la visione del film.

I volti sofferenti dei soldati si stampano nella mia mente. Il fango è il vero protagonista di questo film… Le sofferenze non vengono celate mai. Alla fine del film resto molto colpito dagli eventi e scopro che sono quasi contento di non aver visitato il resto del museo.

vecchie trincee
il vento e la pioggia
si affrontano

Foto: Marcia nella valle dell’Isonzo (autore sconosciuto, ottobre 1917).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *