lockdown ~
on an empty nest
the pale moon
lockdown ~
su un nido vuoto
la pallida luna Leggi tutto “Pandemia, di Andrea Cecon”
lockdown ~
on an empty nest
the pale moon
lockdown ~
su un nido vuoto
la pallida luna Leggi tutto “Pandemia, di Andrea Cecon”
Parlare del Professor Ram Krishna non è facile, per me. Lo conobbi in rete una ventina di anni fa e la sua poetica mi colpì forte allora come oggi. Nato a Varanasi, in India, compone haiku in lingua inglese da circa quattro decadi e ha già pubblicato 46 libri. Presente anche all’interno di riviste internazionali, rappresenta uno degli autori indiani contemporanei più interessanti.
Questa sua nuova fatica letteraria – Silence: A White Distrust – mostra uno stile e, soprattutto, un equilibrio sempre più rari nel panorama letterario odierno.
La raccolta si compone di haiku, senryū e tanka di alta qualità. Nel complesso, il suo lavoro può essere visto sia come una lunga catena di versi collegati (come suggerito dal titolo stesso), sia come un insieme di poesie fruibili separatamente e parimenti godibili.
Non essendo uno scrittore od un esperto di poetica tanka, mi concentrerò principalmente sui suoi haiku in questa mia analisi.
Per esempio, l’insieme formato da due haiku e una tanka: Leggi tutto “Ogni respiro è debito”
Banno Senryu for Gaijin è una raccolta – disponibile esclusivamente in formato digitale – di bannō senryū 万能川柳 (letteralmente, ‘senryū universali’ o ‘senryū per ogni evenienza’) selezionati all’interno dell’omonima Pagina Facebook di Takeshi Mizuno da Valeria Simonova-Cecon in un arco temporale di tre anni, e più precisamente dal 2016 al 2019. I componimenti originali in lingua giapponese sono apparsi nella colonna gestita da Takashi Nakahata per il quotidiano Mainichi Shinbun, mentre le traduzioni in inglese, russo ed italiano sono state prodotte dalla stessa Simonova-Cecon in collaborazione con Andrea Cecon e Vladislav Vassiliev.
Si tratta di testi che affrontano le tematiche più disparate, dai complessi rapporti tra genitori e figli (derivanti soprattutto dal divario generazionale) alle vicende di coppia, sino a tratteggiare scene di vita quotidiana colte in tutta la loro bizzarria dall’occhio penetrante (ugachi うがち) del poeta: Leggi tutto “Ogni ombra è cielo”
Questo articolo ha come finalità quella di analizzare le modalità compositive e di far luce sulle caratteristiche degli haiku monoverso (chiamati anche monoku o, in inglese, one-line haiku). In questo scritto prenderemo in esame come, e in che modo, gli haiku monoverso sono stati introdotti nel panorama letterario internazionale e, successivamente, come sono stati legittimati da un punto di vista storico. Passeremo, poi, ad esaminare la struttura e le peculiarità di questa particolare forma compositiva, mettendo anche in risalto analogie e differenze con gli haiku composti classicamente in tre versi. Vedremo che relazioni sussistono fra i monoku e i monostici (poesie costituite da un solo verso) anche qui attraverso analogie e differenze; proporremo infine la sistematizzazione dei vari haiku monoverso attraverso la loro suddivisione in tre gruppi principali proposta da Higginson (1). Leggi tutto “Gli haiku monoverso, di Antonio Sacco”
Questo è sicuramente il più piccolo monaco buddista che abbia mai visto. Quanto entra da solo nella stanza per un controllo audiometrico, lo faccio accomodare sorridendogli. Rasato a zero nel suo saio color porpora, non apre bocca per tutto il tempo: avrà tra i sei e i sette anni.
Con dei piccoli cenni dà le risposte adeguate durante l’esame ed infine viene certificata l’assenza di una ipoacusia. Probabilmente è stato mandato qui da qualche monaco di rango superiore. A fine esame, mi congratulo con lui in inglese e gli comunico che non ci sono problemi, ma lui continua a non parlare osservando la massima serietà e compostezza. Forse non parla inglese.
Su di un angolo del tavolo, vedo il cartoccio che il dr Namgyal ha lasciato a me e ai miei colleghi, pieno di albicocche secche provenienti dal suo albero: la loro dolcezza è irresistibile. Leggi tutto “Albicocca: uno haibun di Andrea Cecon”
La carezza del vento rappresenta la silloge d’esordio di Maria Laura Valente, haijin di talento già piuttosto nota nel panorama haiku internazionale, che con questo lavoro ha inteso raccogliere cinquanta dei suoi più significativi componimenti, accompagnando ciascuno a quattro traduzioni in lingua straniera: giapponese, inglese, francese e russo.
Da un punto di vista stilistico, le opere presentano nella maggior parte dei casi due immagini distinte, separate da una cesura segnica (la lineetta “–“), con il primo ku 句 che occupa il rigo di apertura, proponendo un’associazione armonizzante o un ribaltamento prospettico nei due versi finali:
orfanotrofio –
la carezza del vento
sulle ginestre
La giustapposizione (toriawase 取り合わせ) apre così la lettura e l’interpretazione ad un sillogismo limpido e credibile, laddove il poeta, lungi dal voler imporre una data direzione all’esperienza che inevitabilmente fluisce dal dettato poetico, ne esalta all’opposto l’imprevedibilità, enfatizzando ogni più semplice aspetto del quotidiano con sorprendente leggerezza (karumi 軽み). Leggi tutto “Come brezza d’estate”