Recensione della raccolta Luna di un Girasole / Sunflower Moon di Lucia Fontana (Red Moon Press, 2019, pp. 86, $ 15,00).
Luna di un girasole è la recente raccolta della poetessa italiana Lucia Fontana – già nota a livello internazionale come direttrice della rivista Sogni d’Incenso (Incense Dreams) – edita dalla Red Moon Press in doppia lingua italiano e inglese.
Il linguaggio, semplice ed equilibrato, traccia un percorso che, partendo dal vissuto personale dell’autrice, riverbera al di là della traccia scritta per delineare una forma d’esperienza profondamente spirituale.
Il ritmo segue una progressione lenta, ineluttabile e circolare, tratteggiando scene diverse a ogni lettura, risultato di un tangram naturale che solo il lettore – con il proprio carico di esperienza – è in grado di ricomporre:
luna di giorno
ancora così lucido
l’ultimo sogno Leggi tutto “La distanza delle cose”


Questo articolo ha come finalità quella di analizzare le modalità compositive e di far luce sulle caratteristiche degli haiku monoverso (chiamati anche monoku o, in inglese, one-line haiku). In questo scritto prenderemo in esame come, e in che modo, gli haiku monoverso sono stati introdotti nel panorama letterario internazionale e, successivamente, come sono stati legittimati da un punto di vista storico. Passeremo, poi, ad esaminare la struttura e le peculiarità di questa particolare forma compositiva, mettendo anche in risalto analogie e differenze con gli haiku composti classicamente in tre versi. Vedremo che relazioni sussistono fra i monoku e i monostici (poesie costituite da un solo verso) anche qui attraverso analogie e differenze; proporremo infine la sistematizzazione dei vari haiku monoverso attraverso la loro suddivisione in tre gruppi principali proposta da Higginson (1).
Okinawa è la sedicesima raccolta del poeta e critico giapponese Hasegawa Kai (Kumamoto, 1954), responsabile della rubrica di haiku per il quotidiano Asahi Shimbun, nonché professore associato presso l’Università Tōkai di Tokyo.
Auschwitz e simili è l’ultima raccolta di haiku di Toni Piccini, edita dalla Red Moon Press di Jim Kacian in quadruplice lingua (italiano, inglese, ebraico e tedesco); l’opera segue di quattro anni l’uscita di No Password (Terra d’Ulivi, 2014), inanellandosi stilisticamente a quest’ultima ma distanziandovisi, al contempo, significativamente per la complessità e delicatezza delle tematiche affrontate, ossia la vita (o, meglio, la morte) nei campi di concentramento nazisti.
«Non insistere nel voler riportare subito il momento [di ispirazione]; lascia che esso respiri, che viva. Lascia che ti riveli se è uno haiku, una qualche altra forma poetica o qualcosa di inesprimibile.» Con queste parole, l’editore e critico Jim Kacian, nel suo How to Haiku (Red Moon Press, 2006) intende fornire al lettore gli strumenti per cogliere appieno quello che, in America, viene definito “haiku moment”, ossia l’istante – unico ed irripetibile – nel quale il poeta, divenuto un tutt’uno con la realtà circostante, si lascia da questa attraversare (mono no aware 物の哀れ), cogliendone ogni minima variazione e creando, così, le condizioni necessarie affinché possa nascere un autentico haiku.
Snow in a Silver Bowl è un saggio del 2013 scritto dal professor Hiroaki Sato, noto studioso di letteratura giapponese e traduttore, nonché Past President della Haiku Society of America (HSA) dal 1979 al 1981, il cui scopo è quello di indagare le origini e i tratti distintivi dello yūgen 幽玄, principio estetico di fondamentale importanza nell’arte nipponica, e dunque anche nell’approccio allo haiku.