La densità dell’ombra

Recensione della raccolta Fango di strada di Çlirim Muça, Albalibri Editore, 2010, pp. 166, Euro 12,00.

Fango di strada è una corposa raccolta di haiku dell’editore, poeta e scrittore di origine albanese Çlirim Muça. Essa consta infatti, di 145 componimenti¹, suddivisi in quattro sezioni (una per ciascuna stagione) e presentati al lettore in altrettante lingue: italiano, albanese, inglese e tedesco.
L’opera vanta inoltre una breve ma interessante nota introduttiva del poeta giapponese Ban’ya Natsuishi (Aioi, 1955) ed una prefazione di Pietro Tartamella, fondatore e Presidente dell’Associazione Cascina Macondo.
Gli scritti che compongono la silloge si caratterizzano per l’adozione di un registro espressivo asciutto e privo di artifici (kanso 簡素), capace di suggerire al lettore una pluralità di esiti interpretativi grazie all’elasticità poetica del dettato che, partendo dalla parola scritta, si dipana in infinite direzioni proprio in virtù dell’assenza di un unico indirizzo semantico. Leggi tutto “La densità dell’ombra”

Metodologia e limiti nel tradurre gli haiku

Per George Steiner, critico e saggista francese, tradurre non è solo un processo letterario di tipo traspositivo, quanto una vera e propria “esperienza esistenziale” (Après Babel, 1975). È innegabile, infatti, che il confronto con un testo straniero – ancor più se poetico – richiede una sensibilità particolare nell’approcciarsi allo stesso e la ricerca di una forma che, per quanto possibile, ne riesca a preservare il senso, pur con fisiologiche perdite sui fronti metrico, ritmico e in certi casi semantico.
Il legame che si viene a creare con lo scritto è per molti versi intimo e viscerale, e la versione che ne è frutto è nondimeno l’esito di un processo che, al di là delle competenze tecniche di decodifica, coinvolge il sentimento personale di chi traduce, dando vita così ad un’opera dotata a sua volta di dignità letteraria(1).
In tale contesto lo haiku 俳句 non fa eccezione. La sua estrema brevità, sebbene facilmente equivocabile ed interpretabile come “semplicità” espressiva, tende all’opposto a rendere conto al traduttore di una serie di limiti pressoché invalicabili. Leggi tutto “Metodologia e limiti nel tradurre gli haiku”

Le diverse modalità di approccio di fronte alla morte attraverso la poesia in Oriente e in Occidente

Approfondimento a cura di Antonio Sacco

In questo intervento si prende in esame come l’Oriente e l’Occidente si siano rapportati alla morte attraverso la poesia. Vengono presi in esame i jisei giapponesi e i sijo coreani per l’Oriente e l’epitaffio, l’elegia latina e i versi liberi per l’Occidente. Dallo studio di tali componimenti emergerà una chiara visione della concezione orientale della morte, influenzata dal buddhismo Zen e dal taoismo, e della concezione occidentale del fine vita. Tenteremo di dare risposta al quesito “può la poesia aiutarci nel momento del trapasso?”, tenendo in mente che, nonostante sia un momento estremamente delicato e intimo, dalle poesie di addio al mondo possono emergere – trasversalmente da Oriente ad Occidente – i più disparati stati d’animo perché, nella sua essenza, l’essere umano è mosso dagli stessi moti interiori innanzi all’ultimo atto della propria vita.

un nuovo autunno –
nascono altri colori
da foglie morte

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