Classic Haiku: A Selection

A selection of ten haiku from My Haiku Pond Facebook page (www.facebook.com/MyHaikuPond), translated by Luca Cenisi.

名月や雪踏み分けて石の音
meigetsu ya yuki fumiwakete ishi no oto

harvest moon–
pushing through the snow,
a stone noise

luna d’autunno –
attraversando la neve,
un rumore di pietra

Fukuda Chiyo-ni (1703-1775)

暖簾の奥ものふかし北の梅
nōren no oku monofukashi kita no ume

the emptiness
beyond the curtain–
northern plum flowers

il vuoto
oltre la tendina –
pruni del Nord

Shiba Sonome (1664-1726) Leggi tutto “Classic Haiku: A Selection”

Il fascino acerbo delle parole

Breve ricognizione sull’estetica dello shibui nella poesia haiku.

Termine fondamentale nella ricostruzione dell’estetica giapponese è lo shibui 渋い. Forma aggettivale del sostantivo shibusa 渋さ, letteralmente “austerità” o, più probabilmente, di shibumi 渋み (“astringenza”), esso affonda le proprie radici nella poetica del Periodo Muromachi (1333-1568), indicando, essenzialmente, tutto ciò che è asciutto o “astringente”, in contrapposizione a ciò che è amai 甘い, ossia “dolce”.
Sebbene la trattatistica in materia di poesia haiku tenda a focalizzare l’attenzione del lettore su altri principi estetici (principalmente il wabi 侘, il sabi 寂, il mono no aware 物の哀れ e lo yūgen), merita di essere evidenziato come anche lo shibui, con il suo fascino acerbo, discreto ed essenziale, abbia contributo in misura non trascurabile a ridefinire i contorni di un genere – lo haiku appunto – che fonda il proprio fascino sulla semplicità ed immediatezza di espressione, ossia sulla capacità, da parte dello haijin 俳人, di saper cogliere la realtà nel momento stesso in cui questa si manifesta, attraverso un procedimento di “quiescienza della mente” che non significa ablazione del sé, ma, ad un livello più profondo, riscoperta del sapore autentico dello spirito (kokoro no aji 心の味)¹ latente in ogni cosa, nel qui e ora naturalistico. Leggi tutto “Il fascino acerbo delle parole”