
葡萄食ふ一語一語の如くにて
budō kuu ichigoichigo no gotoku nite
mangio gli acini
uno ad uno
quasi fossero parole
Da: Haiku kenkyū, Vol. 32, Kaizōsha, 1965, p. 125
指にひびく末だ揺水の井戸清水
yubi ni hibiku mada yuremizu no ido shimizu
riverbera ancora sulle dita
l’acqua chiara e crespa
del pozzo
Da: fudemaka57.exblog.jp/26862335/ Leggi tutto “Cinque haiku di Nakamura Kusatao”




Per George Steiner, critico e saggista francese, tradurre non è solo un processo letterario di tipo traspositivo, quanto una vera e propria “esperienza esistenziale” (Après Babel, 1975). È innegabile, infatti, che il confronto con un testo straniero – ancor più se poetico – richiede una sensibilità particolare nell’approcciarsi allo stesso e la ricerca di una forma che, per quanto possibile, ne riesca a preservare il senso, pur con fisiologiche perdite sui fronti metrico, ritmico e in certi casi semantico.
