Q: Buongiorno Luca. Volevo sapere qual è la differenza tra i c.d. muki haiku e i gendai haiku. Leggi tutto “Muki e gendai haiku”
Cinque haiku di Ogiwara Seisensui
空はうつろなるまで晴れて囚人の唄
sora wa utsuro naru made harete shūjin no uta
il cielo schiarisce
fino a svuotarsi –
il canto dei prigionieri
Da: Jiyūritsu haiku no sekai, Vol. 3, Rippūshobō, 1980, p. 45
鯉つどいおり秋しずかにむきむきにおり
koi tsudoi ori aki shizukani mukimuki ni ori
raduno di carpe –
l’autunno placidamente
prende forma
Da: Nihon shijin zenshū, Vol. 30, Shinchōsha, 1969, p. 117 Leggi tutto “Cinque haiku di Ogiwara Seisensui”
Cinque haiku di Kuribayashi Issekirō
夏草やいくさやみたる竈の火
natsukusa ya ikusa yamitaru kamado no hi
erba estiva –
finita la battaglia
il fuoco delle stufe
Da: Gendai haiku saijiki, Vol. 2, Banmachi Shoten, 1973, p. 163
死にゆく妻の足うらのよごれ拭いてやる
shi ni yuku tsuma no ashiura no yogore fuite yaru
spazzo via la polvere
dalle suole
della moglie morente
Da: Shin Nihon bungaku, Vol. 5, 1950, p. 63 Leggi tutto “Cinque haiku di Kuribayashi Issekirō”
Ombre pulviscolari
Recensione della raccolta di haiku Auschwitz e simili di Toni Piccini (Red Moon Press, 2018, pp. 110, $ 20,00 – o € 15,00 se richiesto all’autore).
Auschwitz e simili è l’ultima raccolta di haiku di Toni Piccini, edita dalla Red Moon Press di Jim Kacian in quadruplice lingua (italiano, inglese, ebraico e tedesco); l’opera segue di quattro anni l’uscita di No Password (Terra d’Ulivi, 2014), inanellandosi stilisticamente a quest’ultima ma distanziandovisi, al contempo, significativamente per la complessità e delicatezza delle tematiche affrontate, ossia la vita (o, meglio, la morte) nei campi di concentramento nazisti.
«Vi sono immagini figlie della mia penna […] ed altre connesse a realtà storicamente documentate», precisa l’autore nella sua Introduzione, evidenziando peraltro la presenza di (poche ma essenziali) note a piè di libro che accompagnano il lettore in questo cammino di verità terribile ma necessario. Leggi tutto “Ombre pulviscolari”
Cinque haiku di Ozaki Hōsai
月夜戻りて長い手紙を書き出す
tsukiyo modorite nagai tegami o kakidasu
notte di luna –
rincasato, inizio a scrivere
una lunga lettera
Da: Bungaku no niji tatsu michi, Fujishoten, 1990, p. 332
雨の日は御灯ともし一人居る
ame no hi wa gohitomoshi hitori iru
giorno di pioggia:
resto da solo
alla luce della torcia
Da: Tōkō no rakugaki, Shunjū-sha, 1966, p. 32 Leggi tutto “Cinque haiku di Ozaki Hōsai”
L’intuizione del canto
Commento critico allo haiku di Francesco Palladino, pubblicato sul sito www.ilpalladino.it.
蝉岩の上に一滴一滴
semi iwa no ue ni itteki-ittekicicala
goccia a goccia sulla roccia
Questo componimento di Francesco Palladino si distanzia dalla metrica “classica” dello haiku (teikei 定型) per favorire uno sviluppo poetico che è espressione diretta (sugata 姿) del presente vissuto dall’autore, laddove il linguaggio, posto di fronte all’inesprimibile, arrocca su se stesso, arretrando secondo le guide di un allineamento al quotidiano che, per necessità, aderisce a una dimensione vuota (yohaku 余白) prossima al silenzio.
Il costrutto è così ridotto all’essenziale, a sole dodici sillabe, con lo stacco (kire 切れ) ben identificabile e, soprattutto, capace di unire efficacemente i due momenti attraverso un legame che è, al contempo, di continuità e rottura. Continuità, in quanto le due figure (la cicala e la roccia) trovano unificazione nel canto intermittente della prima e nella resa onomatopeica (itteki-itteki 一滴一滴) degli eventi; rottura, poiché la morbidezza della piccola creatura e la sottigliezza (hosomi 細身) della sua voce, che qui produce – o rimanda per associazione a – uno stillicidio leggero e malinconico, si scontra con la durezza e lo “spessore” (futoi 太い) della pietra, senza produrre quella compenetrazione registrata secoli prima da Bashō: Leggi tutto “L’intuizione del canto”
Cinque haiku di Santōka
酔うてこほろぎと寝ていたよ
yōte kōrogi to nete ita yo
ubriaco
mi sono addormentato
con i grilli
よい宿でどちらも山で前は酒屋で
yoi yado de dochira mo yama de mae wa sakaya de
bella locanda:
da entrambi i lati, i monti,
di fronte, il negozio di liquori Leggi tutto “Cinque haiku di Santōka”