Una contestualizzazione del termine “haijin”

All’interno dei vari approfondimenti proposti nel sito si è spesso fatto riferimento, nel descrivere colui che compone haiku, al termine haijin, traducibile letteralmente come ‘persona haiku’¹. In verità, nella lingua giapponese, esistono due varianti in kanji della parola in questione, cui corrispondono altrettanti significati nettamente divergenti. Abbiamo, così, uno haijin 俳人 legato esclusivamente al contesto letterario dello haiku (ed impiegato qualche sinonimo di “poeta esperto”), ed uno haijin 廃人, che letteralmente significa ‘storpio’, spesso usato per indicare coloro che, isolandosi totalmente dalla vita reale per dedicarsi ai videogiochi, provocano a loro stessi una disfunzione o “menomazione” sociale.
Per queste ragioni, coloro che si dedicano con impegno ed interesse alla composizione di haiku, onde evitare fraintendimenti, ricorrono al termine haijin solamente all’interno dei circoli poetici cui fanno parte, preferendo usare, durante le conversazioni sociali e pubbliche, la più generica espressione haiku o tsukuru hito 俳句を作る人, ossia ‘persona che compone haiku’. Leggi tutto “Una contestualizzazione del termine “haijin””

Il grande libro degli haiku

Torna sugli scaffali, per i tipi di Castelvecchi editore, Il grande libro degli haiku, opera ormai storica nel panorama editoriale italiano con traduzioni a cura di Irene Starace.

L’imponente raccolta (oltre 800 pagine), riporta le voci più significative dello haiku giapponese da Matsuo Bashō (1644-1694) a Kaneko Tōta (1919-2018), passando per poeti del calibro di Natsume Sōseki, Ryūnosuke Akutagawa, Mizuhara Shūōshi e molti altri. Leggi tutto “Il grande libro degli haiku”