La prossimità del sogno

Recensione del libro Lirica giapponese classica e poesia greca antica: percorsi ed immagini comuni di Patrick Manuello (Aracne Editrice, 2012, pp. 116, Euro 9,00).

In questo saggio, l’autore Patrick Manuello – laureato in Letterature e civiltà classiche presso l’Università di Genova – si cimenta in un inedito studio volto ad evidenziare analogie e differenze stilistiche, contenutistiche e culturali tra poesia greca (arcaico-classica ed ellenistica) e giapponese.
Il testo è suddiviso in cinque capitoli, preceduti da una generosa Introduzione che anticipa alcuni dei tratti distintivi più significativi di entrambi i modelli lirici, come la centralità del mito nella poesia greca o il carattere rappresentativo (e, dunque, non meramente arbitrario e convenzionale) dei segni che veicolano quella nipponica.
In apertura, il Manuello approfondisce i tempi, le circostanze e le modalità di transizione dalla trasmissione poetica orale all’utilizzo della parola scritta, sia in Giappone (a partire dalle influenze culturali cinesi e buddhiste del V secolo d.C.) che in Grecia (con l’introduzione della scrittura alfabetica di origine fenicia nell’VIII secolo a.C.). Vengono così alla luce le prime, importanti differenze; ad una poesia occidentale composta prevalentemente “per l’orecchio” si contrappone infatti una poesia orientale che mira non solo allo spirito, ma anche “alla vista”: Leggi tutto “La prossimità del sogno”

Il fiore doppio

Recensione del libro Sull’haiku di Yves Bonnefoy, O barra O edizioni, Milano, 2015, pp. 96, Euro 15,00.

La verità della legge cosmica e quella dell’istante umano possono qui legarsi, slegarsi, ricomporsi indefinitamente, in una circolarità che forse, nello spazio della parola, è ciò che più somiglia all’immediatezza alla quale non smettiamo di anelare.

Sull’haiku di Yves Bonnefoy raccoglie quattro contributi dell’autore¹ – noto poeta e critico, recentemente scomparso – scritti in tempi diversi, ma accomunati dal desiderio di approfondire, con taglio lucido e, a tratti, filosofico, le problematiche relative alla traduzione e alla trasposizione di un genere poetico tanto peculiare (qual è, appunto, lo haiku giapponese) nel più ampio contesto culturale occidentale, in specie quello francese.
Così, nel primo contributo, intitolato proprio Sull’haiku, Bonnefoy rimanda al lettore gli elementi per una corretta comprensione dello haiku, ossia l’assenza di qualsivoglia pretesa descrittiva e di giudizio, in favore di uno slancio che predilige un’evocatività scenica volutamente ampia e indefinita, laddove «due aspetti del mondo, o due esseri, vengono accostati […] non tanto perché sono tra loro comparabili quanto, piuttosto, perché l’uno ha partecipato, in quell’istante e per simpatia, all’esistenza dell’altro», con ciò rimarcando la dote di unità che lega da sempre soggetto e oggetto, percipiente e percepito. Leggi tutto “Il fiore doppio”