La leggerezza dell’azzardo

Recensione del libro heads or tails di Jörgen Johansson (Red Moon Press, 2018, pp. 64, $ 15,00)

«Non insistere nel voler riportare subito il momento [di ispirazione]; lascia che esso respiri, che viva. Lascia che ti riveli se è uno haiku, una qualche altra forma poetica o qualcosa di inesprimibile.» Con queste parole, l’editore e critico Jim Kacian, nel suo How to Haiku (Red Moon Press, 2006) intende fornire al lettore gli strumenti per cogliere appieno quello che, in America, viene definito “haiku moment”, ossia l’istante – unico ed irripetibile – nel quale il poeta, divenuto un tutt’uno con la realtà circostante, si lascia da questa attraversare (mono no aware 物の哀れ), cogliendone ogni minima variazione e creando, così, le condizioni necessarie affinché possa nascere un autentico haiku.
Il poeta svedese Jörgen Johansson ha decisamente appreso questa lezione, e con heads or tails – terza raccolta dell’autore edita proprio dalla Red Moon Press – ce ne dà dimostrazione, attraverso un linguaggio poetico caratterizzato da un profondo senso di novità e freschezza (atarashimi 新しみ) nel quale l’individuo-poeta, pur senza mai rinnegare la propria individualità, si apre al mondo con semplicità e cuore sincero (magokoro 真心), accordando il proprio sentire alle evoluzioni del momento presente. Leggi tutto “La leggerezza dell’azzardo”

Umanità e poetica

Riflessioni critiche sul libro di Kaneko Tohta, Ikimonofūei. Poetic Composition on Living Things, Red Moon Press, 2011, pp. 92, $ 12,00.

Kaneko Tohta (1919-2018) è stata una delle figure poetiche più significative nel panorama haiku internazionale. Membro di rilievo nel movimento avanguardista del Secondo Dopoguerra, è noto al grande pubblico per essere stato il fondatore della rivista Kaitei 海程 nel 1962, nonché membro attivo e Presidente Onorario della Modern Haiku Association (MHA) di Tokyo sino alla sua morte.
In questo libro – edito dalla Red Moon Press di Jim Kacian e corredato da una pregevole introduzione di Richard Gilbert – Tohta presenta ed analizza, come da titolo, il concetto di ikimonofūei 生き物諷詠 (traducibile come “composizione poetica sulle cose viventi”), in particolare mettendolo a confronto con il kachōfuei 花鳥諷詠 di Takahama Kyoshi (1874-1959). Mentre infatti quest’ultimo pare incanalare l’attenzione dell’osservatore sul solo dato naturalistico in senso stretto (“i fiori e gli uccelli”), considerando l’uomo una figura complementare ma distinta dallo stesso, Tohta ritiene che «se scriviamo haiku unicamente su “uccelli e fiori”, senza includere la totalità della vita, umanità compresa, il nostro registro espressivo si contrarrà di conseguenza», con ciò ritenendo dunque plausibile, oltre che doverosa, l’apertura ad una dimensione finanche soggettiva della realtà, delineando un ideale “nudo e crudo” e non levigato (nama 生) di individuo-poeta (haijin 俳人) capace di ridare allo haiku quella scintilla di umanità che la visione troppo restrittiva del kyakkan shasei 客観写生 (“rappresentazione obiettiva”) di Kyoshi sembrava voler mettere a tacere. Leggi tutto “Umanità e poetica”