Cinque haiku di Kubota Mantarō

湯豆腐やいのちのはてのうすあかり
yudōfu ya inochi no hate no usuakari

tofu bollito –
una debole luce
alla fine della mia vita

Da: Kubota Mantarō zenshū, Chūōkōronsha, 1967, p. 46

短夜のあけゆく水の匂かな
mijikayo no akeyuku mizu no nioi kana

questa notte estiva
giunge al termine…
profumo d’acqua

Da: Nihon kindai bungaku taikei, Kadokawa Shoten, 1968, p. 451 Leggi tutto “Cinque haiku di Kubota Mantarō”

Lo haiku in Italia

È possibile parlare di “haiku italiani”? La domanda, apparentemente scontata, solleva da sempre, in verità, diverse questioni, relative principalmente alle divergenze culturali che separano il Giappone (terra di origine dello haiku) e, appunto, l’Italia. Io stesso, durante le varie conferenze e presentazioni svolte in questi anni, ho ricevuto le più varie obiezioni, tutte riducibili sostanzialmente all’impossibilità di far aderire completamente ed esattamente lo haiku tradizionale giapponese a quello nostrano.

Le complessità, invero, esistono e sono evidenti. Innanzitutto a livello formale, laddove lo “stacco” (kire 切れ) che solitamente divide l’opera in due parti, viene generalmente reso in Giappone mediante ricorso ai kireji 切れ字, letteralmente “caratteri che tagliano”. Non si tratta, come in occidente, di segni di punteggiatura (lineetta, virgola, due punti, ecc.), quanto di veri e propri termini che contano nell’economia metrica complessiva dello scritto, essendo ricompresi nel computo “sillabico” (ya や conta infatti un on, kana かな due, e così via) e che conferiscono, al contempo, una certa aulicità all’opera. Leggi tutto “Lo haiku in Italia”

Classic Haiku: A Selection

A selection of ten haiku from My Haiku Pond Facebook page (www.facebook.com/MyHaikuPond), translated by Luca Cenisi.

名月や雪踏み分けて石の音
meigetsu ya yuki fumiwakete ishi no oto

harvest moon–
pushing through the snow,
a stone noise

luna d’autunno –
attraversando la neve,
un rumore di pietra

Fukuda Chiyo-ni (1703-1775)

暖簾の奥ものふかし北の梅
nōren no oku monofukashi kita no ume

the emptiness
beyond the curtain–
northern plum flowers

il vuoto
oltre la tendina –
pruni del Nord

Shiba Sonome (1664-1726) Leggi tutto “Classic Haiku: A Selection”

Un’effimera parentesi

Cinque haiku sulle foglie, scelti e tradotti da Luca Cenisi.

木隠れや鼠の小社下紅葉
kogakure ya nezumi no shōsha shita momiji

nascosto dagli alberi,
il santuario dei topi
e le foglie d’autunno

Mizuta Masahide (1657-1723)

梶の葉を朗詠集の栞かな
kaji no ha o Rōeishū no shiori kana

il segnalibro
per il Rōeishū*:
una foglia di gelso

*Il Wakan Rōeishū 和漢朗詠集 è una raccolta di poesie giapponesi e cinesi da recitare, curata da Fujiwara no Kintō (966-1041) nel 1013

Yosa Buson (1716-1784) Leggi tutto “Un’effimera parentesi”

Il grande libro degli haiku

Torna sugli scaffali, per i tipi di Castelvecchi editore, Il grande libro degli haiku, opera ormai storica nel panorama editoriale italiano con traduzioni a cura di Irene Starace.

L’imponente raccolta (oltre 800 pagine), riporta le voci più significative dello haiku giapponese da Matsuo Bashō (1644-1694) a Kaneko Tōta (1919-2018), passando per poeti del calibro di Natsume Sōseki, Ryūnosuke Akutagawa, Mizuhara Shūōshi e molti altri. Leggi tutto “Il grande libro degli haiku”

Armonie stagionali

Breve ricognizione sul dualismo stagionale all’interno dello haiku.

Il riferimento stagionale o kigo 季語 (letteralmente, ‘parola della stagione’) è, lo sappiamo, uno degli elementi principali dello haiku tradizionale, storicamente già presente nella strofa d’esordio (hokku 発句) della renga 連歌 (‘poesia legata’ o “a catena”), fungendo da “saluto stagionale” (kisetsu no goaisatsu 季節のご挨拶) al consesso dei partecipanti.
La presenza di tale riferimento stabilisce peraltro un legame tra percipiente (l’individuo-poeta) e percepito (il contesto naturalistico) che travalica il binomio soggetto-oggetto, operando piuttosto una reciproca compenetrazione e comprensione, anche storico-culturale, che nello haiku giapponese trova la massima espressione nel concetto di hon’i 本意 (honto no imi 本当の意味, ossia ‘significato vero’).

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Matsuo Bashō letto da Mario Chini e da Luca Cenisi

Di seguito propongo cinque haiku di Matsuo Bashō in originale, affiancati da una traduzione di Mario Chini (1876-1959) e dalla mia. Le versioni del noto poeta e critico di Borgo San Lorenzo sono tratte dalla raccolta Note di Samisen, nell’edizione del 1915 edita da Carabba Editore.

花の雲鐘は上野か浅草か
hana no kumo kane wa Ueno ka Asakusa ka

SPESSEZZA D’ALBERI FIORITI

Una nuvola strana
di fior sulla lontana
pendice s’è diffusa.
Suona. Ma è la campana
d’Uèno o d’Asakusa?

tr. Mario Chini

nuvola di fiori –
la campana che suona
è di Ueno o di Asakusa?

tr. Luca Cenisi

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