Com’è noto, il ‘taglio’ (kire 切れ) presente all’interno di uno haiku consiste in «una cesura semantica e/o ritmico-grammaticale o una sospensione del discorso poetico atta a spezzare il flusso di pensiero del lettore e stimolarlo a ricercare il collegamento tra le due parti dell’opera così divise»(1). Tale cesura viene formalizzata, in Giappone, mediante ricorso ai c.d. kireji 切れ字 (‘caratteri che tagliano’), ossia fonemi(2) rientranti nel conteggio “sillabico” complessivo che svolgono al contempo una funzione semantica e grammaticale (appunto, lo stacco) e una stilistico-poetica propriamente detta, giacché capace di provocare nel lettore una risposta emotiva di ammirazione (eitan 詠嘆) ed un riverbero di suggestioni e sentimenti (yoin 余韻) particolarmente efficace.
Si legga, ad esempio, il seguente haiku a firma di Kobayashi Issa (1763-1828), nel quale lo stacco viene marcato da ya や, particella esclamativa la cui funzione è quella di enfatizzare quanto precedentemente scritto, preparando il lettore alla seconda parte del componimento: Leggi tutto “Con il perno a stringere le lame. L’estetica del kire: un’introduzione”
Luca Cenisi reads Jörgen Johansson
Cinque haiku di Yosa Buson
隅々に残る寒さや梅の花
sumizumi ni nokoru samusa ya ume no hana
in un angolo
c’è ancora del fresco –
fiori di pruno
古井戸のくらきに落る椿哉
furuido no kuraki ni ochiru tsubaki kana
una camelia svanisce
nell’oscurità
del vecchio pozzo Leggi tutto “Cinque haiku di Yosa Buson”
Un fiore, un addio
Lettura di uno haiku di Marco Pilotto, pubblicato all’interno del Gruppo di Studio sullo Haiku l’8 giugno 2019.
cadono i fiori
il respiro di nonna
si affievolisce
Questo componimento di Marco Pilotto si caratterizza per un profondo senso di unità tra natura e vicende umane, laddove ciascun ku pare rafforzarsi reciprocamente alla luce di uno shiori しをり (‘fragilità’) dai toni al contempo personali ed universali.
Il respiro (iki 息) nel secondo rigo ‘si affievolisce’, perdendo dunque vigore proprio come quei fiori dalla non meglio precisata tassonomia che in apertura d’opera seguitano a cadere a terra, loro ultimo luogo di riposo; si tratta dunque non solo di un gesto meccanico di inspirazione ed espirazione, ma più in generale di quel soffio vitale (inochi 命) che anima ogni cosa e che in questi tre versi segue ora un movimento “verticale” (la gravità che spinge al suolo i fiori), ora uno “orizzontale” (la nonna verosimilmente stesa a letto). Leggi tutto “Un fiore, un addio”
Cinque haiku di Shinohara Hōsaku
ルンペンのうたげの空に星一つ
runpen no utage no sora ni hoshi hitotsu
al banchetto celeste
dei vagabondi
solo una stella…
Da: Shōwa haiku no tenkai, Ōfūsha, 1979, p. 157
滿天の星に旅ゆくマストあり
manten no hoshi ni tabi yuku masuto ari
sotto il cielo stellato
l’albero di una nave
è in viaggio
Da: Gendai Nihon bungaku zenshū, Vol. 91, Chikuma Shobō, 1957, p. 188 Leggi tutto “Cinque haiku di Shinohara Hōsaku”
Luca Cenisi legge Daniel Gahnertz
Luca Cenisi legge Margherita Petriccione
Cinque haiku di Tomizawa Kakio
乳房やああ身をそらす春の虹
nyūbō ya ā mi o sorasu haru no niji
seni –
ah, la forma inarcata
dell’arcobaleno di primavera!
Da: Haiku kenkyū, Vol. 51, 1984, p. 26
あはれこの瓦礫の都冬の虹
aware kono gareki no miyako fuyu no niji
il dolore
per questa capitale in rovina –
arcobaleno invernale
Da: Haiku kenkyū, Vol. 50, 1983, p. 126 Leggi tutto “Cinque haiku di Tomizawa Kakio”
Figure retoriche e haiku
Q: Ciao Luca, vorrei chiederti: quali sono le figure retoriche che sono da evitare negli haiku? Tutte o qualcuna è permessa? Nel ringraziarti anticipatamente, ti porgo i miei saluti. Leggi tutto “Figure retoriche e haiku”